
Il laboratorio propone di smantellare, con tutta la cura pestifera e necessaria, il mito del corpo abile e inossidabile; lo fa a partire da un affondo teorico sui temi dello stigma e su come le interazioni sociali mutino quando vi è la presenza di un elemento considerato di discredito, giungendo poi all’esperienza pratica del corpo nel contesto urbano come segno di non conformità, di dirottamento delle norme sociali, di rivolta e riappropriazione
A cura di Diana Anselmo