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La Botanica di BAM: dietro le quinte del parco!

La Botanica di BAM: dietro le quinte del parco!

Il racconto del parco dura tutto l’anno e con questo nuovo appuntamento vogliamo esplorare la vita della Biblioteca degli Alberi nel pieno dell’inverno, grazie al contributo di Ag&p, nostro botanical content partner.

La cura dell’uomo nel parco è un impegno costante e, durante l’inverno, questa si fa particolarmente attiva: si lavora la terra, si potano le piante, si puliscono i rami facendo attenzione alle gemme e al loro futuro sviluppo.
Si preparano le singole specie affinché in primavera possano rifiorire e svilupparsi al meglio delle loro possibilità.

Il Parco d’Inverno è il “dietro le quinte” di ciò che ammiriamo nella bella stagione e perciò trattiamo la vegetazione con la massima cura, attendendo che le gemme un domani si schiudano in un nuovo fiore colorato.
Mentre la natura dorme piano, è come se le rimboccassimo gentilmente le coperte, augurandole un felice risveglio.

Avete già smontato l’albero di Natale?
Vi siete mai chiesti da dove derivi questo meraviglioso simbolo?
È un simbolo che nasce nell’Europa del Nord, laddove le notti invernali sono molto lunghe e la luce del giorno fioca…e rappresenta un augurio per il futuro: la speranza del ritorno del Sole, della luce, della primavera, del periodo dell’abbondanza.
Nelle popolazioni celtiche, durante le celebrazioni di Yule, ognuno faceva la sua piccola parte per aiutare il Sole e la Natura a rinascere nuovamente, superando il duro inverno…Come? Accendendo piccole luci sugli alberi e all’interno delle abitazioni!
Gli abeti, simboli di vita in quanto non perdevano le foglie nemmeno nel pieno dell’inverno, venivano portati nelle case e adornati di frutta secca e candele accese.
Nelle notti più lunghe, si celebrava la Luce; augurando che la rinascita della Natura arrivasse ricca e abbondante.
Dicembre è sempre stato un momento propiziatorio, legato alla spiritualità e all’introspezione…E ancora oggi tutto questo rimane, custodito tra le fronde degli alberi a illuminare la notte.


Ma, se guardiamo attentamente tra i rami invernali, scopriamo che in bella vista sono custoditi tantissimi altri tesori: gemme e semi alati, frutti e fiori secchi, tra una natura che è spoglia solo all’apparenza.

I Liquidambar sono carichi dei loro frutti, simili a sferiche stelline appese ai rami tramite un filo sottile; mentre gli Aceri hanno le loro samare pronte a volare via alla giusta folata di vento. I rami dei Pioppi sono già costellati da centinaia di piccole gemme che attendono solo l’arrivo della primavera; mentre i Liriodendri si tengono stretti i fiori ormai secchi e bellissimi dai quali giunge il loro nome.
Altri ancora ci stupiscono con gli ultimi colori del loro foliage, come il rosso mattone intenso dei Taxodium, una delle poche conifere caducifoglie; o come il Carpino, che si rifiuta di lasciar cadere completamente le sue foglie gialle e le trattiene fino all’ultimo, strette tra i propri rami.
Ma i più scenografici sono sicuramente i Meli, che ci stupiscono con centinaia di meline rossissime, pienamente in linea con il nostro spirito natalizio!
A ben pensarci, gli alberi da sempre si agghindano di cose preziose…E la Natura invernale, a un secondo sguardo, non è poi così spoglia!

Glossario
Yule: Festa della Luce celtica che si svolgeva dal solstizio d’inverno (21 dicembre) al 1-2 gennaio.
Samara: frutto secco dotato di una struttura molto simile a un’ala, che ne facilita il trasporto ad opera del vento
Liriodendro: dal greco léirion ‘giglio’ e déndron ‘albero’, cioè albero-giglio, comunemente definito in italiano “Albero dei tulipani”