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BAM Talk: nel giallo faremo una scala al bianco invisibile

Dialogo come monologo a due voci

A testimonianza dello storico passaggio di sede tra la Galleria Toselli e la Fondazione Riccardo Catella che ha dato vita a BAM, cuore verde della città, saranno presentati e messi a confronto i due libri di Germano Celant“Marco Bagnoli” e “+ spazi. Le gallerie Toselli”, attraverso un dialogo tra gli stessi Franco Toselli e Marco Bagnoli.

All’incontro interverranno anche il professore e critico d’arte Tommaso Trini e la curatrice e critica d’arte Antonella Soldaini, con un saluto istituzionale da parte della Fondazione Riccardo Catella.

 

Biografia Franco Toselli

Inizia la sua attività come gallerista nel 1967 con la mostra di Gio Ponti e poi Sonia Delaunay e Lucio Fontana, successivamente dal 1968 si dedica agli artisti giovani dell’Arte Povera: Alighiero Boetti, Luciano Fabro e Giulio Paolini.
Continua la sua attività e la sua ricerca esponendo l’arte concettuale americana con artisti di New York come Sol Lewitt e Richard Serra per poi passare alla zona di Los Angeles con artisti come John Baldessari e Michael Asher.
Nella sua esplorazione internazionale incontra e espone anche gli scultori inglesi Tony Cragg e Julian Opie.
Verso la fine degli anni settanta proprio in via De Castillia, ora sede della Fondazione Riccardo Catella, espone Nicola De Maria, Mimmo Paladino;
Mario e Marisa Merz. In altri spazi sempre a Milano espone Vincenzo Agnetti, Salvo (Salvatore Mangione) e tutto il gruppo di Portofranco guidato da Charlemagne Palestine e Lisa Ponti.
Tutta la mirabile storia di questo gallerista poetico – di 50 anni di Galleria dal 1967 a oggi – è raccontata nel libro di Germano Celant + Spazi Le Gallerie Toselli della casa editrice Johan&Levi.

Biografia Marco Tognoli

Marco Bagnoli, di formazione scientifica e con una laurea in chimica, inizia la sua attività artistica in giovane età e da metà degli anni 1970 è costantemente presente nel panorama artistico internazionale. Al suo attivo ha ben tre partecipazioni alla Biennale di Venezia (1982, 1986, 1997), due a documenta di Kassel (1982, 1992) oltre che a Sonsbeek, Arnhem (1986). Sue personali sono state organizzate da istituzioni artistiche quali: De Appel, Amsterdam (1980, 1984), Centre d’Art Contemporain, Ginevra (1985), Musée Saint-Pierre art contemporain, Lione (1987), Magasin, Centre National d’Art Contemporain, Grenoble (1991), Castello di Rivoli, Torino (1992), Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (1995), IVAM, Centre del Carme, Valencia (2000), České Muzeum Výtvarných Umění, Praga (2009), MADRE Museo d’Arte Contemporanea, Donnaregina, Napoli (2015), Gallery Cermak Eisenkraft, Pop Up Gallery, Praga (2021).
Le sue opere sono presenti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e al Centre Georges Pompidou di Parigi; nelle collezioni del MAC Lyon dal 1987, del Centro Pecci di Prato dal 1988, del Castello di Rivoli dal 1992, della Collezione Longo a Cassino dal 1994, della Fattoria di Montellori a Fucecchio dal 2011, del Garrison Art Center dal 2013 e del Magazzino Italian Art dal 2017, ambedue nello stato di New York, del Museo MADRE di Napoli dal 2016, della GAM di Torino dal 2019.
Dal 1976 varie opere di Bagnoli sono installate permanentemente a Bolognano, Pescara, nel centro storico, a Palazzo Durini e nella Piantagione Paradise di Joseph Beuys. Dal 2007 “Ascolta il flauto di canna”, 1985-2007, e “Dacché sono io, entra”, 2007, sono nel parco di Villa La Magia a Quarrata. Dal 2010 “Amore e Psiche”, 2010, è nel Parco Mediceo di Pratolino a Vaglia. Dal 2013 “Immacolata concezione”, 2011, è installata all’interno della filiale di Chianti Banca in Piazza del Duomo a Firenze. Dal febbraio 2018 la fontana “L’anello mancante alla catena che non c’è”, 1989-2017, è in piazza Ciardi a Prato. A giugno 2020 è stata reinstallata all’ingresso del Castello di Rivoli la fontana “Cinquantasei nomi”, 1999-2000. Sempre da giugno 2020 “Come figura d’arciere”, 1993-2019 è nell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.
Nel 1981 Bagnoli inizia una serie di interventi in architetture rilevanti sia nella dimensione storica, sia in quella spirituale. Il via lo dà l’installazione nella Villa Medicea La Ferdinanda di Artimino e prosegue a Firenze nella Cappella Pazzi (1984), nella Sala Ottagonale della Fortezza da Basso (1989), l’Abbazia di San Miniato al Monte (1992, 1994, 2012, 2018/2019, 2020), il Forte di Belvedere (2003, 2017), il Giardino di Boboli (2013), la Stazione Leopolda (2014). Il 5 maggio 2017 Bagnoli inaugura a Montelupo Fiorentino il suo l’Atelier: uno spazio multifunzionale concepito come un’opera d’arte totale (Gesamtkunstwerk) che accoglie un’esposizione temporanea in continua mutazione di sue opere a partire dal 1972.
Nel 2018 Germano Celant cura e pubblica la monografia “Marco Bagnoli”, Skira, Milano, nel cui saggio introduttivo ripercorre le tappe di sviluppo
dell’artista; monografia che comprende anche una cronologia firmata dallo stesso Celant con la collaborazione di Antonella Soldaini.

Si ricorda che per partecipare è necessario essere muniti di Green Pass rafforzato

 

5 febbraio 2022 @ 17:00 - 18:00

Icona località Fondazione Riccardo Catella
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