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La botanica di BAM: è arrivato l’inverno!

La botanica di BAM: è arrivato l’inverno!

Anche alla Biblioteca degli Alberi è arrivato l’inverno e tutte le foglie ormai sono cadute: le piante sono entrate nella loro fase di riposo ed è scesa persino la prima neve portandoci a pieno nel periodo freddo che tutti conosciamo. Scopri questo nuovo appuntamento del nostro diario di bordo botanico in collaborazione con il nostro botanical content partner AG&P!

Lo sapevate che anche le piante “sentono” il freddo? E non è un male come sembra…I meccanismi con cui le piante hanno imparato a percepire le basse temperature le aiutano a superare la difficile fase invernale.

Ma perchè le piante soffrono il freddo? E perché alcune più di altre?

I motivi sono essenzialmente due. Avete presente quando dimenticate le bottiglie in freezer? esatto…a chi non è capitato…. se arriviamo troppo tardi abbiamo l’effetto scoppio. La stessa cosa può avvenire ai liquidi presenti nei tessuti vegetali, che gelando, possono rompersi causando notevoli danni.

Il secondo motivo, strano ma vero, è la disidratazione: i liquidi presenti tra un cellula e l’altra sono i primi a gelarsi, e nel processo, richiamano i liquidi presenti all’interno delle cellule, provocando appunto un effetto di disidratazione che porta all’interruzione dei processi biologici.

Ecco perché è importante che le piante sentano il freddo, in modo da prepararsi per tempo e non farsi cogliere impreparate all’arrivo del gelo. Ed è per lo stesso motivo che le cosiddette gelate precoci o tardive sono le più problematiche!

E quali sono i meccanismi di difesa dei nostri amici alberi?

La maggior parte delle latifoglie traslocano una linfa con poca acqua all’interno di rami e fusto, tessuti più resistenti, e lasciano andare le tenere foglie che sarebbero invece soggette al gelo: ecco perché abbiamo il nostro amato foliage autunnale!

Moltissime aghifoglie invece, resistenti al gelo, come pini ed abeti, traslocano anche loro parte della linfa nel fusto e per i liquidi rimasti all’interno degli aghi, aumentano la concentrazione delle sostanze disciolte nella linfa, per abbassare il punto di congelamento. Sembra difficile, ma è un po’ come avviene per gli alcolici nel freezer per capirci, che grazie alla alta concentrazione di alcol e zuccheri, raffreddano ma non gelano, evitando così l’effetto distruttivo dei cristalli di ghiaccio.

Inoltre il freddo è addirittura necessario ad alcune piante per la loro stessa sopravvivenza. Lo sapevate ad esempio che le gemme di alcuni alberi da frutto da noi molto conosciuti ed apprezzati come meli e peri, necessitano di un determinato numero di ore di freddo per poter germogliare? Immaginatevi proprio un meccanismo che conta le ore, superato il quale i germogli sono così in grado di aprirsi. Un meccanismo del tutto simile avviene per molti semi, per cui solo passato un determinato numero di ore di freddo che cambia da specie a specie, sono in grado di germinare: questo serve proprio ad evitare che ciò succeda nel periodo sfavorevole dell’inverno. Non lo trovate geniale?

Anche se le piante hanno rallentato il loro ritmo, i lavori di manutenzione del parco continuano senza sosta! Proprio pochi giorni fa, magari vi sarà capitato di vedere un po’ di movimento aggiuntivo in alcuni parti del parco: sono arrivate le nuove alberature che hanno sostituito quelle danneggiate o quelle colpite da morie nell’ultimo anno…parliamo di poche piante, ma in piccola quantità, qualche sventura capita purtroppo anche a loro!

Le nuove alberature sono state poste a dimora con begli esemplari, per andare a completare le nostre affascinanti foreste circolari. In alcuni casi, date le buone dimensioni probabilmente nemmeno ve ne accorgerete, in altri casi – ad esempio i pioppi che crescono ad una velocità elevatissima, dovremo dare tempo alle ultime arrivate di prendere lo slancio e di raggiungere le sorelle maggiori!

Tra le specie che presentano una buona resistenza al freddo, oggi parliamo del Fraxinus americana, detto comunemente “Frassino americano” o “Frassino bianco”.
Come si intuisce dal nome, questa maestosa alberatura proviene dall’America del Nord: uno dei protagonisti delle sterminate foreste del paese, dove rappresenta un’importante fonte di nutrimento per uccelli e piccoli animali, che si cibano dei suoi frutti o utilizzano le sue foglie per creare nidi e ripari.

Le foglie sono decidue e ormai, vicini a Natale, l’albero le ha lasciate da tempo cadere a terra, preparandosi così per resistere al meglio al freddo invernale.
Possiamo pensarle nella bella stagione di un bel colore verde scuro, disposte in modo imparipennato sullo stelo con foglioline leggermente tondeggianti, dotate di un margine dentato e un vertice molto appuntito.
Pensate che il succo ricavato da queste foglie può essere utilizzato sulle punture di zanzara, per ridurne gonfiore e prurito…un vero amico nelle nostre serate estive! Il frutto lo troviamo in autunno e si tratta di una samara peducolata dotata di una lunga ala che viene facilmente dispersa dal vento, allo scopo di diffondere la pianta nelle aree limitrofe.

In questo periodo riusciamo a distinguere molto bene la sua corteccia, il cui colore può variare dal grigio oliva al grigio chiaro e che, con il passare del tempo, si fessura in losanghe, creando una superficie molto ruvida e scanalata al tatto.
Il legno è molto utilizzato per la sua durezza e resistenza ed è quindi uno dei protagonisti del mondo della falegnameria, con il quale si producono innumerevoli prodotti, da bellissimi mobili fino alle mazze da baseball!

Questa alberatura è stata una delle prime ad essere piantata nel parco, la troviamo all’ingresso dell’area della Fondazione Catella, dove con la sua chioma, abbraccia il gioco dei bambini e le loro risate.


PICCOLO GLOSSARIO

Gelate precoci/tardive: gelate che avvengono al di fuori del canonico periodo di freddo, cogliendo così le piante impreparate.
Latifoglie: piante a foglia larga, come i carpini, le magnolie, gli aceri…
Aghifoglie: piante con foglie a forma di aghi (pini, abeti, cedri, larici ecc)
Deciduo: destinato a cadere una volta esaurita la propria funzione
Imparipennato/e: disposizione di foglie composta da un asse principale ai cui lati si sviluppano regolarmente le foglie e terminante con una sola fogliolina in punta. Il suo contrario, cioè senza foglia apicale, si definisce paripennato.
Samara: frutto secco dotato di una struttura molto simile a un’ala, che ne facilita il trasporto ad opera del vento
Peduncolo: la parte che sostiene un organo della pianta (es. il gambo o gli steli), oppure la porzione superiore del ramo destinata a sorreggere l’apparato floreale.

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