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La botanica di BAM: i colori dell’autunno

La botanica di BAM: i colori dell’autunno

Chi l’ha detto che arriva la brutta stagione?
Scopri come si trasforma la natura della Biblioteca degli Alberi in questo nuovo appuntamento a cura di AG&P, content partner di BAM.

L’autunno è certamente una dei periodi più belli in BAM e molte delle nostre foreste circolari si vestono dei loro colori più affascinanti!
Il giallo acceso dei Pioppi e dei Tigli, il rosso degli Aceri, l’oro dei Ginkgo e quello dei Frassini con le sue tonalità diverse che vanno dal cerchio più interno a quello più esterno: nella parte perimetrale infatti, la varietà ‘Jaspidea’ offre colori ancora più accesi nel periodo autunnale.

E poi c’è lui: il Liquidambar! Non potrete non notarlo al centro del parco con i suoi colori incredibili, lui che non si accontenta delle belle foglie a stella o dei particolari frutti ornamentali, lui che non si accontenta di vestirsi in autunno di un solo colore!
Il Liquidambar è estroso e di colori ne vuol 10, 20, una tavolozza intera a colorare l’intero cerchio o anche un solo albero, in quello che è un vero inno al periodo del foliage…e non solo…perchè i suoi frutti legnosi sono anche adatti e perfetti per le nostre decorazioni natalizie.

Ai fantastici colori degli alberi si associano tutte le tonalità del giallo e dell’oro dei giardini delle perenni by Piet Oudolf, e in particolare delle erbe ornamentali, che in questa stagione raggiungono il loro culmine di attrattività grazie alle spigature dorate mosse dal vento e che creano una cornice perfetta al foliage degli alberi.


Tra le piante che ci stupiscono di più in questo cambio di stagione troviamo sicuramente il Ginko Biloba: un esemplare arboreo che proviene da tempi lontanissimi, si stima si trovi sulla Terra da più di 200 milioni di anni, e che sia l’unica specie rimasta dell’intera famiglia delle Ginkgoaceae e dell’intero ordine delle Ginkgoales.
Un tesoro estremamente raro e prezioso: è la più antica pianta a semi giunta sino a noi…Darwin stesso la definì come “fossile vivente”.
È una combattente, una specie relitta che ha rischiato più volte l’estinzione, ma che è riuscita a giungere fino a noi e stupirci ancora con le sue forme e i suoi colori.
Tutti abbiamo in mente le sue le caratteristiche foglie, dette flabelliformi: una conformazione unica nel suo genere che si ritiene fosse la più evoluta e comune nel periodo del Giurassico e del Cretaceo e che venne nel corso del tempo superata da altre tipologie fogliari, tutte quelle che oggi siamo comunemente abituati ad ammirare rivolgendo il naso verso le chiome frondose.

Quest’albero è un guardiano del tempo che passa e fluisce: la sua crescita è lenta e le fasi della sua vita si manifestano nelle forme e del portamento che assume nel corso degli anni. Quando l’esemplare è ancora giovane, i rami si dispongono quasi sparsi e filiformi sul tronco, con un’inclinazione di 45° e branche asimmetriche; mentre a mano a mano che il tempo passa, i rami si addensano sempre più fino a far percepire una chioma molto fitta e un portamento nettamente piramidale, sviluppandosi fino a un’altezza di 30 – 40 m.
Le foglie sono decidue, e cadono dolcemente a terra come ventagli giallo-dorati lunghi dai 5 agli 8 cm, riempiendo il terreno di un colore che è come quello del sole poco prima del tramonto: un giallo intenso e immediatamente riconoscibile.
È una pianta dioica, che ha esemplari interamente maschili o interamente femminili. Questi ultimi producono un frutto simile a una ciliegia al quale dobbiamo il nome stesso della pianta grazie ad un’errata trascrizione del suo termine orientale, che tradotto significa proprio “albicocca d’argento” in quanto i suoi semi a maturazione sembrano albicocche infarinate.
Il nome della specie “biloba” deriva dal latino bis e lobus, a indicare la distinzione in due lobi delle sue foglie, dovuta a una sorta di fessura che molto spesso ma non sempre, troverete a dividere la sua bella e unica lamina fogliare.

Nel frattempo le nostre attività manutentive nel parco non si fermano e, anzi, proprio in questo periodo sono molto importanti affinché la prossima primavera il parco possa ripartire, bello come sempre.
È normale che in un parco grande come il nostro e che conta più di 100.000 piante, ci siano degli assestamenti e ogni tanto anche qualche moria, fa parte del naturale ciclo delle cose. Ed è per questo motivo che stiamo monitorando attentamente tutti gli alberi, i Giardini delle aromatiche e quelli di perenni By P.Oudolf, in modo da valutare possibili sostituzioni in vista del prossimo anno.
Infine avrete sicuramente notato il rifacimento dei prati fioriti, che vanno seminati in questo periodo per poterci regalare gioia e soddisfazioni nella bella stagione.
Ricordiamoci però che dietro i coloratissimi fiori di questi prati si cela una delicatezza a cui va prestata la massima cura, quella degli steli e dei germogli che proprio adesso si accingono a emergere curiosi dal terreno.
Se anche a voi piacciono gli splendidi fiori che questi prati ci regalano ogni primavera, è importante in questo momento rispettare i cordini che ne delimitano i perimetri (sia noi umani che i nostri amici a 4 zampe).

Piccolo Glossario
Famiglia e Ordine: sono due classificazioni della tassonomia, disciplina che si occupa della classificazione gerarchica di tutti gli esseri viventi conferendo a ognuno di essi una classificazione unica, che prevede diverse sottocategorie e distinzioni, come specie , genere, famiglia, ordine e così via.
Specie relitta: si dice di una specie che era era presente in un territorio molto più ampio di quello attuale, nel quale è stata confinata a causa di eventi che ne hanno causato l’estinzione altrove (es. cambiamenti climatici come glaciazioni, ecc)
Flabelliforme: che ha forma di ventaglio o – appunto- flabello.

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