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La Botanica di BAM: una calda estate

La Botanica di BAM: una calda estate

Anche questo mese non è stato clemente con la pioggia, più volte abbiamo alzato gli occhi al cielo sperando in quelle nuvole che da lontano per una volta non paressero un segno di minaccia ma uno di speranza. Purtroppo hanno concesso giusto qualche lieve pioggia che solo per qualche momento ha alleviato la morsa di caldo che tuttora avvolge noi e i nostri amati alberi.

Ecco che allora non demordiamo e più di prima continuiamo a prendercene cura con irrigazioni manuali, nella speranza che passi in fretta questo periodo di asciutto a cui certo non sono abituati. Qualche problema la siccità di questo anno terribile lo lascerà, a volte nulla, a volte un ramo secco e a volte qualcosa di più, ma anche coscienti che l’effetto di una buona pioggia è insostituibile, cerchiamo di tenere più vive che mai le nostre cure e ridurre al minimo gli effetti negativi.

Una buona notizia: nel frattempo il vivaio di BAM sta dando i suoi buoni frutti e le piantine invasate assieme ai volontari solo pochi mesi fa hanno già raggiunto un buon livello di crescita e alcune cominciano addirittura a fiorire in vaso! Bene, insieme agli alberi continuiamo anche la cura delle piante più piccole per preparale al meglio per le piantagioni che da settembre interesseranno il parco.

Ma voi lo sapete che le piante non stanno ferme?

Certo sono ben ancorate al suolo ma anche loro hanno modi e motivi per muoversi. Qual è il primo motivo che una pianta ha per spostarsi? La diffusione! Infatti tutte le forme biologiche – piante, animali, funghi – hanno lo scopo di sopravvivere e riprodursi.

Ma come ci riescono?

C’è chi ha sviluppato frutti carnosi, ricercati da mammiferi o uccelli, che mangiandoli portano i semi a germinare in luoghi lontani. Nel parco, i merli vanno ghiotti dei frutti del Malus ‘Evereste’!

Altre specie, hanno sviluppato frutti forniti di uncini per agganciarsi al manto peloso degli animali ed essere trasportati altrove: a BAM abbiamo il Liquidambar Styraciflua, avvicinatevi e vedrete le sue infruttescenze uncinate.

C’è addirittura chi è in grado di volare! Molte piante hanno sviluppato frutti con membrane alate che consentono al seme di raggiungere notevoli distanze. Fra le foreste circolari sono presenti i Frassini, caratterizzati da una singola samara, e gli aceri, molto riconoscibili per la caratteristica disamara comune a tutto il genere.

Se ci pensiamo questo tipo di spostamento funziona anche in risposta al cambiamento climatico o in generale alle mutate condizioni di un’area. Fa troppo caldo? Ecco che i nuovi semi germineranno con migliori risultati dove la temperatura è un po’ più fresca e le piante riescono a svilupparsi meglio.

Lo spostamento in altitudine delle specie è un fatto concreto che sta avvenendo sui nostri versanti. Gli ambienti montani idonei alla crescita delle piante salendo in altezza ad un certo punto finiscono: ecco perchè le specie sono a rischio a causa del cambiamento climatico.

Fortunatamente nel parco non ci sono limiti di altitudine, ma in questi mesi di caldo veramente anomalo, anche noi siamo dovuti correre al riparo bagnando frequentemente le piante che dovrebbero ormai avere acquisito un po’ di indipendenza.

Glossario:

Samara: frutto secco appiattito, con un solo seme, a forma di ala per sfruttare la forza del vento per una più ampia diffusione del seme.

Disamara: frutto secco, formato da due samare affiancate simmetricamente, a formare una specie di elica che favorisce la disseminazione tramite il vento. E’ il frutto tipico degli aceri. Una curiosità è che in base all’angolo formato dalle due samare si possono distinguere le specie più diffuse da noi!

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